MI PIACEREBBE APRIRE UNA FINESTRA

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DEI MIEI PROGETTI, DEI MIEI SOGNI,

E PERCHE' NO ANCHE DELLE MIE TRISTEZZE

martedì 18 maggio 2010

Focaccia alla cipolla Con pasta acida


Focaccia alla cipolla
Con pasta acida

Questo metodo per fare la pasta acida è quello riportato sul blog di Veggie .
Eccovi l’indirizzo:

http://lareginadelsapone.blogspot.com/


In gradienti per l’impasto :

150 gr.pasta acida con farina integrale
100 gr. Farina di grano duro
50 gr. Farina di grano saraceno
100 gr. Farina di grano tenero tipo 0
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero di canna
i cucchiaio di olio d’oliva
acqua tiepida

preparazione:


Mettere in una terrina la pasta acida rinfrescata da 24 ore , e le altre farine mescolare con una forchetta, aggiungere il sale, lo zucchero, l’olio d0oliva . versare l’acqua tiepida poco alla volta e cominciare a lavorarla fino ad ottenere una pasta elastica impastare per 10 minuti circa, quindi lasciamo lievitare per almeno 8 ore ricoperta con un canovaccio bagnato.
Trascorse le 8 ore rimpastare ancora l’impasto per altri 10 minuti aggiungendo farina finche l’impasto non sarà più appiccicoso . Stendete la pasta sulla teglia unta con un po’ d’olio . Lasciate lievitare ancora per un paio di ore coperta con un canovaccio umido.Trascorse le 2 ore guarnite con anellini di cipolla e un cucchiaio di olio d’oliva.
Mettete in forno a 150 gr per circa 30 minuti

A questo punto Buon appetito

martedì 11 maggio 2010

quandoo l'uomo gioca a fare DIO


Effetto boomerang per Monsanto negli USA

24 aprile 2009


5.000 ettari di terreno coltivati a soia transgenica hanno dovuto essere abbandonati dai contadini della Georgia e altri 50.000 sono gravemente minacciati.

Il panico è dovuto ad una “erbaccia” che ha deciso di opporsi al gigante agro alimentare Monsanto, noto come il peggior predatore della Terra.



Questa pianta mutante prolifera e sfida il RoundUp,
pesticida totale a base di glifosfato, a cui – secondo quanto pubblicizzato – non resiste nessuna erbaccia.


Quando la natura torna al comando


Fin dal 2004 un agricoltore di Macon, Georgia, città a circa 130km da Atlanta, si rese conto che alcune varietà di amaranto resistono al RoundUp, con cui irrigava le
sue piantagioni di soia.

I campi vittime di questa “erbaccia” infestante erano stati seminati con sementiRoundUp Ready, geneticamente manipolate con l’inserimento di un gene resistente
al RoundUp, a cui – secondo quanto pubblicizzato – non resiste nessuna erbaccia.
Da allora la situazione si è aggravata, e il fenomeno si è esteso ad altri stati: Carolina
del Sud, del Nord, Arkansas, Tennesse e Missouri.




Secondo un gruppo di scienziati dell’organizzazione britannica
Center for Ecology and Hydrology, di Winfrith, nel Dorset, può esserci stato un transfer di geni tra la pianta ogm e alcune erbe indesiderate come l’amaranto.
Questa constatazione contraddice le avventate ed ottimistiche affermazioni dei sostenitori degli ogm, che insistevano nell’affermare che non fosse possibile una ibridazione tra una pianta geneticamente modificata e una non modificata. Essi insistevano sul fatto che ciò sarebbe “impossibile”.

Secondo il genista britannico Brian Johnson, specializzato nello studio di problemi derivanti dall’agricoltura, “è sufficiente un solo incrocio su molti milioni di possibilità; una volta generata la nuova pianta, questa possiede un vantaggio selettivo enorme, e si moltiplicherà rapidamente”.

Il potente erbicida utilizzato, a base di glifosfato di ammonio, ha esercitato una pressione enorme sulle altre piante, che ha accentuato ancor di più la velocità di adattamento. Così, a quanto pare, un gene di resistenza agli erbicidi ha dato vita a una pianta ibrida, ottenuta da un incrocio tra il cereale che si intendeva proteggere e l’amaranto che si è rivelato impossibile da eliminare.

Al momento l’unica soluzione possibile sembra essere quella di estirpare le erbacce a mano, come si faceva anticamente – ma questo non è possibile se le piantagioni superano certe dimensioni. D’altra parte queste erbe infestanti sono profondamente radicate, difficili da estirpare – è stato così che 5.000 ettari di terreno coltivato hanno dovuto essere semplicemente abbandonati.

Molti agricoltori stanno pensando di rinunciare agli ogm e tornare alla coltivazione tradizionale. Per di più, questi semi geneticamente modificati costano di più, e la quantità di raccolto è fondamentale in questo tipo di agricoltura.

Il 25 Giugno 2005 l’inglese The Guardian pubblicava un articolo in cui si rivelava che geni modificati di cereali erano transitati su piante selvatiche, creando così piante resistenti agli erbicidi – cosa inconcepibile secondo gli scienziati del Ministero dell’Ambiente.

A partire dal 2008 la stampa specializzata statunitense ha riportato svariati casi di resistenza e il governo U SA ha operato rilevanti tagli ai finanziamenti, che hanno obbligato il Ministero dell’Agricoltura a ridurre le proprie attività.


Alan Rowland, produttore e commerciante di sementi di Dudley, Missouri, afferma che negli ultimi tempi nessuno gli chiede più i semi Monsanto, che pure erano arrivati a costituire l’80% del suo volume d’affari. Oggi i semi ogm sono scomparsi dal suo catalogo, e la richiesta di sementi tradizionali aumenta continuamente.

Pianta diabolica, pianta sacra


È interessante notare che questa pianta “diabolica” agli occhi della agricoltura genetica era una pianta sacra per gli Incas e i popoli mesoamericani, ed è una delle piante alimentari più antiche del mondo. Produce 12.000 semi all’anno, le sue foglie sono più ricche di proteine della soia, contiene vitamina A, C e sali minerali.

Così questo boomerang, inviato dalla natura sulla Monsanto, non solo neutralizza questo predatore, ma installa anche una pianta che potrebbe alimentare l’umanità in caso di carestia. Sopporta quasi qualunque clima, tanto in regioni secche quanto in zone di monsoni o terre tropicali; non sembra avere alcun problema con gli insetti né con le malattie.

In francese ‘la marante’ significa ‘la grazziosa’; così ora l’amaranto lancia la sfida alla potente Monsanto, come Davide sfidò Golia – e tutti sanno come andò a finire. Una lotta che all’inizio sembrava già segnata...
Se questi fenomeni si riprodurranno in quantità sufficiente – come sembra stia accadendo – presto Monsanto dovrà chiudere bottega. Ma, a parte i suoi
dipendenti, davvero dispiacerà a qualcuno?

Articolo originale (in francese)
http://www.futura-sciences.com/fr/news/t/botanique-1/d/ogm-la-menace-des-
super-mauvaises-herbes-samplifie_19036/



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