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venerdì 30 gennaio 2009

detersivo per i piatti

questo detersivo per lavare i piatti va molto bene
è oramai un anno che lo adopero pure io

MULTINAZIONALI ECOLOGICHE?

Andando in giro per internet ho trovato questo articolo e non ho potuto fare a meno di copiarlo e publicarlo sul mio blog, leggiamo e riflettiamo


MULTINAZIONALI ECOLOGICHE? DETERSIVO A 20 GRADI? POF!

Pensavamo di non arrivare mai a vedere una multinazionale che si adopera per il risparmio energetico?
E invece no, ci dobbiamo ricredere!
Ci sdraiamo la sera sul divano, accendiamo la TV - o la subiamo a seconda dei casi - e che ci capita di vedere?
Una multinazionale del detersivo panni che si è inventata un detersivo spaziale che lava benissimo, sbianca bianchissimo, smacchia smacchissimo, a soli 20°.
E diligentemente ci spiega quanto è il nostro risparmio economico se da domani ci muniamo di questo detersivo e laviamo a basse temperature.

In tempi d'allerta sulle forniture di GAS ed Energia Elettrica, e grande sensibilizzazione al proprio conto bancario in rosso profondo, chiunque si illumina d'immenso e si sente attirato dalla novità.
Tanto più che per una volta nella vita si sente anche di contribuire alla "Grande Opera di Lavare Ecologicamente". Per una volta tutti Eroi dell'ambiente e di un futuro possibile.

Ecco quindi che miracolosamente le migliaia di ore spese da centinaia di persone su tutto il territorio nazionale, a spiegare e insegnare metodi ecologici di puliza e quant'altro, vengono spazzati da questi miracoli dell'era moderna. Che a ben guardare sono sempre quelli degli anni passati: "I Prodigiosi Miracoli del Tutto Subito".
Si rinsalda il comune sentire del "c'è sempre una scorciatoia per andare dove ne vale la pena".

Ebbene, consci che non ce la faremo granchè a scalfire queste superpotenze, non perdiamo comunque l'occasione di dire l'opinione di chi dell'ambiente si occupa da tempo e dal basso, con costanza e serietà. Si sa mai che qualcuno all'ascolto si fermi ad ascoltare l'altra faccia della medaglia.

La pubblicità è come sempre bene studiata, e come sempre ingannevole: vero che se si lava a 20° si risparmia corrente rispetto ai lavaggi a 40° e 60°, ma la multinazionale vi ha forse spiegato cosa è il danno ambientale di questi detersivi? Composti da molecole che si biodegradano con una difficoltà inaudita?
A questo punto il cittadino medio cade: detto fuor dai denti del danno ambientale non gli frega granchè, l'importante è risparmiare sulla bolletta dell'elettricità.

Fortuna c'è sempre qualche cittadino fuori dalla media che si interessa dell'ambiente. Ecco cosa gli potrebbe interessare di sapere:

I nuovi detersivi funzionano anche alle basse temperature e questo si ottiene aumentando di molto gli enzimi e i candeggianti (percarbonato) nonché gli attivatori degli stessi (TAED o altri più moderni).
E' vero che si risparmia energia nell'immediato, ma questo significa anche inquinare molto, o molto di più di prima.

I produttori di detersivi tradizionali non si fanno alcuno scrupolo ad usare componenti inquinanti e deleteri per l'ambiente.
Se poi vogliono produrre un "detersivo spaziale" che anticipi e sbaragli la concorrenza, altro non rimane loro da fare che aumentare di moltissimo questi componenti. Con buona pace per l'ambiente.
Tanto poi si rivalutano con qualche edificante "missione bontà" attraverso la quale devolvono qualche centinaio di euro ai poveri del mondo, pubblicizzandola sul fustino in modo da attirare consumatori attratti dalle iniziative "etiche".
Intanto loro intascano qualche miliardo di euro che di sovente re-investono in qualche provvido paradiso fiscale quando non nel finanziamento armi ed esercito (vedi " Guida al Consumo Critico" ed. Missionaria Italiana, Centro nuovo modello di sviluppo).


C'è da scommetere che nel giro di poco compariranno altri detersivi miracolosi che laveranno a bassissime temperature.
Aumenterà in questo modo l'inquinamento già altissimo dovuto ai detersivi.

L'offerta delle case produttrici rispecchia la domanda di mercato:
la tendenza generale è di abbassare le temperature di lavaggio (la media italiana è di circa 42°C, in calo)
ma già in Spagna la temperatura è già “fredda” cioè sotto i 30°C per oltre l’85% dei consumatori.
Gran parte delle macchine lavatrici spagnole nascono SENZA la resistenza.

E' utile sapere che: stabilita una dose tipo, ad esempio 100 grammi di detersivo, e lavando a freddo, si ottiene lo stesso risultato di lavaggio a 40°C usandone la metà (e anche meno).
Quindi per lavare a basse temperature bisogna abbondare sui detersivi, in questo caso strutturati in maniera tale da essere molto più inquinanti dei precedenti. Che specie di risparmio è? E risparmio di cosa?

Una cosa da sottolineare per quanto riguarda la pubblicità televisiva del detersivo in questione, è che essa INIZIA parlando di un detersivo liquido (e fin quà tutto bene: liquido per i panni poco sporchi da lavare a basse temperature) ma FINISCE mostrando anche il detersivo in polvere che però non è adatto alle basse temperature, insomma è una furbata (o ecofurbata se volete).

Ecologico è semplicemente imparare a selezionare i capi, lavare a freddo quello che va lavato a freddo e a caldo quello che deve essere lavato a caldo.

Sapere che i detersivi in polvere sono adatti per lavaggi sopra i 40° e per lo sporco più "grosso", e i detersivi liquidi sono adatti per lavaggi a basse temperature e panni poco sporchi e delicati.
Non abbiamo bisogno di un detersivo super inquinante che ci permetta di lavare tutto a 20°.


Abbiamo una testa in grado di scegliere e preparare lavatrici diverse a seconda dell'occasione; la conoscenza per sapere quando usare polvere e liquido e a quali temperature; la consapevolezza che i componenti inquinanti dei detersivi avvelano l'ambiente e la nostra pelle, essendo che ristagnando nei tessuti penetrano attraverso la pelle nel nostro organismo.

Giacchè non siamo idioti arriviamo anche a capire che un modo semplicissimo di risparmiare energia elettrica è imparare a spegnere le luci e gli elettrodomestici che teniamo accesi inutilmente; preparare lavatrici di panni che hanno bisogno di essere lavati, e non di panni messi due o tre ore e ancora puliti; sappiamo caricare lavatrici e lavastoviglie adeguatamente, così da non farle funzionare a vuoto;
conosciamo trucchi come per es. spegnere la lavastoviglie quando arriva in fase di asciugatura, aprirla e lasciare asciugare le stoviglie all'aria, così da risparmiare corrente; o lasciare i panni qualche ora in preammollo in lavatrice, così da potere usare lavaggi più corti; se proprio ci vogliamo sprecare arriviamo a lavare di più a mano e meno in lavastoviglie; ecc ecc.

L'etica e l'ecologia non si inventano dalla sera alla mattina, cosa che ultimamente pare invece andare molto di moda.


Gruppo Mondo Nuovo

http://biodetersivi.altervista.org/

lunedì 12 gennaio 2009

L’umiltà



L’umiltà

Nell’immaginario comune la persona umile essenzialmente schiva, forse un po’ timida e sicuramente riservata. Nella Medicina Tradizionale Cinese corrisponde alla tipologia Yin, la Chiesa Cattolica considera l’umiltà una virtù, gli induisti invece sintetizzano tale concetto nella frase : “non lavorare per i frutti del tuo lavoro”. Ed è proprio questa l’idea che vorrei comunicare : l’umiltà legata alla consapevolezza del proprio talento come dono che ci è stato dato non ha nostro esclusivo beneficio. Possiamo comportarci in modi diversi riguardo a ciò che riceviamo: possiamo apprezzarlo e utilizzarlo fino a pensare che è nostro diritto , oppure riporre il dono in un armadio e dimenticarcene.In tutti e due i casi sbagliamo, l’azione che dovremmo invece mettere in atto è l’apprezzamento e la consapevolezza che stiamo utilizzando qualcosa che non ci appartiene.
Osho affermava: “i pensieri non ti appartengono, non sono tuoi “; questa frase destabilizza profondamente la convinzione che ciò che pensiamo sia nostro e i nostri pensieri siano espressione di ciò che siamo. Allo stesso sostenere che “i nostri talenti non ci appartengono “ può creare confusione , se non totale rifiuto . Ma mettere in pratica la vera umiltà parte proprio da qui : le nostre capacita sono semi che ci sono stati affidati, abbiamo il dovere di usarle senza la convinzione di operare in prima persona sentendoci magari migliori degli altri. Credo sia nocivo l’atteggiamento di chi vive il proprio valore come una distinzione e lo sfrutta , cosi come il comportamento di chi ricco di capacità non le coltiva, non le accetta e non le condivide. I talenti non espressi si perdono, e quelli esercitati egoisticamente deludono, non ci fanno stare bene anzi a volte deprimono. Basta osservare gli artisti che spesso,all’apice della loro carriera, cadono in depressioni fortissime e perdono il piacere di continuare a fare ciò che li ha resi famosi perché si rendono conto che il loro obiettivo non è stato quello della condivisione, ma solo dello sfruttamento di un talento che ha portato vuoto e delusione. Uno dei compiti principale della nostra esistenza è mettere in luce i nostri talenti, farli crescere e usarli per noi e per gli altri . Se ciascuno lo facesse nel proprio microcosmo, ci sarebbero sempre più aree armoniche. Come un dono affidatoci da un caro amico, lo tratteremo con rispetto conservandolo con amore e pensando: “che fortuna averlo e poterlo esprimere!”. Formuliamo dentro di noi un ringraziamento all’universo che ci ha voluto elargire il talento e non sottraiamoci alle richieste che ci vengono da gli altri e che possono essere risolte solo da noi e dal nostro dono. L’umiltà è proprio questo: essere coscienti del proprio valore e nello stesso tempo consapevoli di non aver alcun merito personale se non la volontà di usarlo per il nostro e per il bene comune.

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