AUSTRALIA: ECCEZIONALE TEMPESTA DI SABBIA COPRE SYDNEY
(ASCa-AFP) - Sydney, 23 set - La piu' violenta tempesta di sabbia degli ultimi decenni si e' abbattuta su Sydney, coprendo interamente la citta' e bloccando i trasporti come nei casi di terremoto, grandine e uragano.
La potenza della tempesta ha avvolto la piu' grande citta' australiana sotto una coltre di sabbia desertica rossa, lasciando una coltre di polvere arancione sulla Sydney Opera House.
Il fenomeno, il piu' potente che si sia mai registrato dal 1940, si e' spostato fino a 600 km sulla costa di Queensland e potrebbe raggiungere la Nuova Zelanda, che si trova a circa 4.000 Km di distanza, hanno riferito degli esperti.
A seguito dell'avvenimento metereologico, che ha colpito per la maggior parte il Nuovo Galles del Sud, il Mare di Tasman e' stato ricoperto da circa 75.000 tonnellate di polvere all'ora.
''Tempeste di sabbia di questo genere si verificano ciclicamente, ma raramente si spingono cosi' lontano come a Sydney'', ha detto John Leys capo delle ricerche del Dipartimento Clima e Ambiente del Nuovo Galles del Sud.
A causa della scarsa visibilita' le autorita' locali hanno raccomandato agli automobilisti prudenza nella guida ed e' stato fatto espresso divieto di accendere fuochi.
Gli abitanti della citta', per spostarsi, hanno dovuto coprirsi il viso e diversi disagi sono stati registrati anche negli spostamenti via aria: molti voli da Sydney sono stati dirottati a Melbourne e Brisbane.
''Incoraggiamo tutti i passeggeri, che non hanno necessita' urgenti, a riconsiderare i loro viaggi di oggi'', ha detto la compagnia aerea Qantas in un comunicato ed anche la compagnia Jetstar ha consigliato di rimandare i voli con la promessa di un rimborso.
I sanitari locali hanno comunicato di aver ricevuto diverse richieste di intervento da parte di gente affetta da asma che per via delle polveri ha avuto crisi respiratorie.
Ingredienti: pane da tramezzini, tonno, cipolle, parmigiano grattugiato, latte Stendere con un matterello la fetta di pane in modo uniforme. Preparare in una terrina il tonno,la cipolla il parmigiano frullare con il mini pimer, se l’impasto è troppo denso aggiungere un po’ di latte, fino ad ottenere una bella crema omogenea distribuirla sulle fette di pane, e arrotolarle su se stesse, quindi avvolgerle con un foglio d’alluminio per alimenti e metterle in frigo Poco prima di servire in tavola tagliarle a rondelle ed ecco pronto un antipasto o uno spuntino sfizioso.
Si può modificare l’impasto a fantasia io ne ho preparato un altro con wuster carciofini sotto olio e formaggino tipo fhiladelfia.
Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede,
anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi,
di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più,
che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile,
che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come
il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo;
che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non
flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno
s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare,
che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche
quando parli con le altre:
"Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere,
ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro
l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima,
che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio
perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so
che c'è stato un momento che hai guardato
giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia,
tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata,
alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore,
perché l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice
lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema?
Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due,
a quattro mani,
e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così,
scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro
un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma
per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a
te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o
per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci,
se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita,
per questo meraviglioso modo di gridare
al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un
fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere:
"Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.
Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è
la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti...