MI PIACEREBBE APRIRE UNA FINESTRA

CON IL MONDO DOVE DIALOGARE DI TUTTO E UN PO',

DELLE MIE PASSIONI,

DEI MIEI PROGETTI, DEI MIEI SOGNI,

E PERCHE' NO ANCHE DELLE MIE TRISTEZZE

martedì 29 settembre 2009

Rondelle di pasta sfoglia e zucchini






Ingredienti: una confezione di pasta sfoglia, due zucchine, formaggino tipo philadelfia, parmigiano grattugiato, sale

Tritare gli zucchini crudi aggiungere i formaggi un po’ di sale, e amalgamare il tutto.

Stendere la pasta e rovesciarci sopra l’impasto, arrotolare.

Avvolgerla in un foglio d’alluminio metterla nel congelatore per una mezz’oretta che il freddo la renda un po’ dura e quindi più facile da tagliare.

Fare delle fette e quindi cuocerla nel forno.

Questo può essere un altro antipasto di facile realizzazione ma con fantasia

mercoledì 23 settembre 2009

la forza della natura





giovedì 3 settembre 2009

~ P. Neruda ~ dal libro "Parole di gioia"



 
..Devo tornare
da tanti luoghi futuri
per incontrarmi con me stesso (..)
e poi fischiare di gioia
 
calpestando pietre e zolle,
senz'altro compito che esistere..
 
 ~ P. Neruda ~
dal libro "Parole di gioia"
 
Rotolino di tonno

Ingredienti: pane da tramezzini, tonno, cipolle, parmigiano grattugiato, latte
Stendere con un matterello la fetta di pane in modo uniforme.
Preparare in una terrina il tonno,la cipolla il parmigiano frullare con il mini pimer,
se l’impasto è troppo denso aggiungere un po’ di latte, fino ad ottenere una bella crema omogenea
distribuirla sulle fette di pane, e arrotolarle su se stesse, quindi avvolgerle con un foglio d’alluminio per alimenti e metterle in frigo
Poco prima di servire in tavola tagliarle a rondelle ed ecco pronto un antipasto o uno spuntino sfizioso.

Si può modificare l’impasto a fantasia io ne ho preparato un altro con wuster carciofini sotto olio e formaggino tipo fhiladelfia.

mercoledì 2 settembre 2009

Donne in rinascita (Diego Cugia, alias Jack Folla)




Donne in rinascita (Diego Cugia, alias Jack Folla)


Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede,

anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi,

di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più,

che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile,

che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come

il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo;

che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non

flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno

s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare,

che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche

quando parli con le altre:

"Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere,

ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro

l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima,

che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio

perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so

che c'è stato un momento che hai guardato

giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia,

tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata,

alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore,

perché l'aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice

lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema?

Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due,

a quattro mani,

e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così,

scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro

un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma

per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a

te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o

per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci,

se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita,

per questo meraviglioso modo di gridare

al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un

fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere:

"Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.

Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è

la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti...



Testo originale
Diego Cugia, alias Jack Folla

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails