MI PIACEREBBE APRIRE UNA FINESTRA

CON IL MONDO DOVE DIALOGARE DI TUTTO E UN PO',

DELLE MIE PASSIONI,

DEI MIEI PROGETTI, DEI MIEI SOGNI,

E PERCHE' NO ANCHE DELLE MIE TRISTEZZE

lunedì 30 marzo 2009

L’invito


L’invito


Oriah Mountain Dremer(un nativo Anziano uomo medicina Americano)


Non mi interessa sapere il tuo mestiere .
Voglio sapere per cosa si strugge il tuo cuore
e se hai l coraggio di sognare l’incontro con ciò che esso desidera.
Non mi interessa sapere quanti anni tu abbia.
Mi interessa se correrai il rischio di fare la figura del pazzo
per amore, per il tuo sogno, per l’avventura di essere vivo.
Non mi interessa sapere quali pianeti quadrano con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del dolore,
se le difficoltà della tua vita ti hanno portato ad aprirti oppure……..
a chiuderti in te stesso nel timore di soffrire ancora !
Voglio sapere se sei capace di stare nel dolore, tuo o mio,
senza nulla fare per nasconderlo, o allontanarlo, o cristallizzarlo .
Voglio sapere se sei capace se sei capace di stare nella gioia, tua o mia ,
se puoi scatenarti nella danza e lasciare che l’estasi ti invada
fino alla punta delle dita dei piedi e delle mani, senza esortarci ad essere prudenti,
realisti o consapevoli dei limiti umani .
Non mi interessa sapere se la storia che mi racconti è vera .
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per restare fedele a te stesso ,
e di non tradire mai la tua anima, a costo di lasciare che gli altri ti chiamano traditore.
Voglio sapere se sei di parola e quindi degno di fiducia.
Voglio sapere se sei capace di trovare la bellezza anche nei giorni in cui il sole non splende
e se puoi trarre fonte per la tua vita della presenza Divina.
Voglio sapere se puoi vivere con il fallimento, il tuo e il mio,
e nonostante stare in piedi, sulle sponde di un lago , gridando "Si "
al bagliore d'argento della luna piena.
Non mi interessa sapere dove vivi, quanto denaro possiedi.
Voglio sapere se dopo una notte disperata di pianto, sei capace di alzarti,
così come sei, sfinito e con l'anima coperta di lividi, per metterti a fare
quello che c'è da fare per i bambini.
Non mi interessa sapere chi conosci, come mai ti trovi qui.
Voglio sapere se starai in piedi con me al centro del fuoco, senza tirarti in dietro.
Non mi i interessa sapere se hai studiato , con chi e neppure dove.
Voglio sapere ti sostiene da dentro quando tutto il resto ti viene a mancare .
Voglio sapere se puoi stare da solo con te stesso e se la tua stessa compagnia
ti piace veramente, nei momenti di vuoto.

MOUNTAIN DREAMER, INDIAN ELDER
SOGNATORE DELLE MONTAGNE,ANZIANO UOMO MEDICINA


lunedì 16 marzo 2009

un alltro giro di giostra

questi due pezzi sono tratti dal libro "UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA"

di Tiziano Terzani

E il ragno non aveva bisogno d’un settimo giorno per riposarsi. Lui continuava a tessere. O era Vishnu che, in un altro mito, stava dormendo e l’intero universo altro non era che il suo sogno? Attenti a non svegliarlo, perché tutto svanirebbe nel nulla!Stupende queste visioni della Creazione! Una creazione che avviene ora, che avviene continuamente. Non una creazione persa nel tempo,fatta in sei giorni. Non l’uomo creato prima della donna! E non l’uomo fatto a immagine e somiglianza del creatore! Perché è vero esattamente il contrario: è l’uomo che ha concepito il creatore a sua immagine e somiglianza. Che altro è, se non una proiezione dell’Io e delle sue passioni, quel dio delle religioni, geloso degli altri dei, selettivo in chi ama e vendicativo al punto da condannare per l’eternità chi, nel breve spazio d’una vita, può averlo offeso? Di tutto il creato solo l’uomo è fatto così. E solo umane sono quelle passioni che le religioni attribuiscono al creatore. Nel resto della natura non esistano. Il leone non è arrabbiato quando azzanna una gazzella. Ha semplicemente fame.Che piacere osservare i propri pensieri! Per giunta circondato da una bellezza di cui potevo godevo liberamente, senza dover cercare di farla mia. Questo è un altro aspetto rasserenate della natura : la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un’altra o un altro tramonto.



Da quel baratro, un pomeriggio in cui la nebbia della valle si era fatta più fitta e io camminavo lungo il crinale come su una passerella sospesa nel vuoto, sentii venire finissimo, il suono di un flauto. Mi fermai. Quel suono mi parlava. E io che non sono mai stato particolarmente commosso dalla musica mi sentii sul punto di piangere. Quel flauto, forse di un pastore lontano, faceva vibrare una mia corda. Rimasi in ascolto. Poi, come tutto, forse solo perché il vento aveva cambiato direzione, anche quel suono cessò. Mi mancò moltissimo. Allora usai la mente per risentirlo.
A volte quel flauto suona ancora dentro di me. Lo sapeva Basho, il samurai diventato eremita e poeta di haiku, che scrisse:

IL GONG DEL TEMPIO
S'E' TACIUTO
MA IL SUONO CONTINUA
A VENIRE DAI FIORI

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